Decreto Concorrenza. Consiglio di Stato sulle concessioni balneari: “Proroga solo fino al 2023”. I Taxi verso lo sciopero.
ROMA – Il Consiglio di Stato si è pronunciato sulle concessioni balneari. I giudici, come riferito da La Repubblica, hanno confermato che la proroga può essere fatta solamente fino al 2023 “per evitare il significativo impatto socio-economico che deriverebbe da una decadenza immediata e generalizzata del provvedimento […]“.
Lo stesso Consiglio ha sottolineato come “dal giorno successivo a questa proroga non ci potrà essere possibilità di un ulteriore conferma di queste concessioni, neanche per via legislativa, e il settore sarà soggetto alle regole della concorrenza […]“.
Concessioni balneari, il Consiglio di Stato
Il Consiglio di Stato ha disposto che le concessioni balneari, quindi per la gestione delle spiagge, sono valide fino alla fine del 2023. Dal 1 gennaio del 2024 non sarà possibile procedere con ulteriori proroghe.
La disposizione del Consiglio di Stato potrebbe costringere quindi il governo, bacchettato anche dall’Ue sulla questione spiagge, a rimettere mano al ddl Concorrenza. Di fatto nella prima versione del decreto il governo ha deciso di rimandare la decisione sulla questione.
Le reazioni della politica
La sentenza del Consiglio di Stato ovviamente ha provocato le reazioni del mondo della politica. Il presidente di +Europa Riccardo Magi ha chiesto al Governo di adeguare il ddl Concorrenza. “E’ stato necessario attendere una sentenza – il suo commento subito dopo la decisione dei giudici – per modificare un provvedimento che la politica italiana aveva confermato senza poter dare la possibilità di cambiarlo nonostante sia stato considerato illegittimo e indifendibile“.
L’esecutivo nei prossimi giorni, dunque, sarà chiamato a rimettere mano al decreto. E non si esclude un nuovo passaggio in Consiglio dei ministri, magari anche per affrontare la questione legata ai taxi.
Taxi pronto allo sciopero
Il ddl Concorrenza infatti non convince i tassisti, che il prossimo 24 novembre potrebbero scioperare per protestare contro il decreto.
I tassisti sono pronti a chiedere lo stralcio dell’articolo 8 del provvedimento che porterebbe ad una revisione del trasporto pubblico non di linea “con la promozione della concorrenza per stimolare standard qualitativi più elevati oltre che la garanzia di una migliore tutela del consumatore nella fruizione del servizio. In questo caso l’obiettivo è quello di favorire una scelta consapevole nell’offerta“.